Yoga nidra e malati oncologici: essere presenti infonde coraggio.

intervista a Sabrina Provasoli

Le applicazioni a cui si prestano yoga e meditazione sono molteplici, proprio per la loro natura intrinseca di “metodo” piuttosto che di pratica fine a sé stessa. Un metodo ideato e affinato nel tempo, nato grazie alla ricerca e all’applicazione di asceti indiani (dall’800 a.e.v. circa) determinati a capire ciò che sta all’origine della sofferenza in cui nasce e vive l’essere umano e a trovare una soluzione al continuo errare.

Quello che più mi affascina di queste discipline è proprio questa capacità di essere “metodo”, di mettere in contatto e di far convergere su un unico sentiero mondi tra loro distanti. Persone che non lo cercano consapevolmente, ma che lo scoprono spinte da una condizione di necessità, che sia la donna durante la gravidanza, il detenuto in carcere, un musicista che deve gestire la paura del palcoscenico, o un malato oncologico, ecco, questa possibilità di poter condividere il gioiello prezioso dello yoga che ha attraversato il tempo e lo spazio, è fonte inesauribile di scoperta e di crescita per chi lo pratica – e per chi lo trasmette.

È cosi che ho intervistato Sabrina Provasoli di Gallarate, insegnante yoga e socia YANI, per dare risonanza alla sua esperienza con i malati oncologici ai quali propone ogni settimana una sessione di yoga nidra. Read More